Brano: [...]. Come si starà sottoterra morti? ... ”. Questi e cento altri discorsi simili facevano quei poveretti, mentre cercavano da me parole di speranza. Non gliele potevo dare: era imminente l’esecuzione ed illuderli sarebbe stata empietà e delitto.

“ No, ragazzi, basta con questi discorsi, confidate nel Signore che prima di voi subì la più ingiusta morte! ”. “ A che ora ci fucilano? ”. Era la domanda più insistente, ed io laconicamente rispondevo: “Non lo so”. Allora il “Targetti disse: “È meglio che ci prepariamo ”. Erano le cinque; mi consegnò alcune lettere, poi incominciò a frugare nelle tasche; mi consegnò il portafoglio e anche gli altri mi consegnarono tutto quello che avevano nelle tasche e mi diedero alcune sigarette. “ Queste tenetevele ” diss’io. “ No, Padre, bastano due ”. “ Ma no, tenetevi tutto, ancora

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Brano: [...]tamento politico perché per quello farò un'altra volta, ma è il grido disperato di un uomo che dopo aver visto la morte sui campi di battaglia della guerra imperialista e nelle lotte politiche del dopoguerra non si sente di fare una morte ingloriosa per mano dei propri fratelli. ! Galera, confino, persecuzioni non mi hanno piegato ed è bastato un semplice provvedimento amministrativo per vedere scavata la mia fossa. Mi sbaglierò. Sono un illuso. Non lo so. So soltanto che sono spezzato e che non mi rimetterò più. Su questo ancora una parola, lo ho visto uomini nelle mie condizioni impazzire, lo temo, temo molto che la mia situazione non mi porti in tale condizione. Guai se questo dovesse succedermi, meglio la morte in qualunque maniera essa venga ».

Bibliografia: Dante Cornei i, Elenco delle vittime italiane dello stalinismo, Quinto libro, Tivoli, ottobre 1981, pagg. 8084.

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